Ritratta dal mondo, durante l’isolamento imposto in Italia per il Covid-19, ho immaginato questo periodo come un lungo sonno, un tempo libero per la mia fantasia, uno spazio diverso nel quale poter vivermi e riorganizzare ciò che avevo vissuto, criticandolo, ricomponendolo e strutturandolo secondo nuove gerarchie.
"Vivi nascosto!”, diceva Epicuro, al riparo dai turbamenti e dalle influenze della società. Solo nel delicato perimetro della tua anima puoi raggiungere la saggezza che ricerchi.
Potevo, forse, diventare saggia?
Malgrado le intenzioni, ho iniziato presto ad avvertire inquietudine profonda, sensazioni improvvise di tremendo baratro. Magari capitava in un momento qualsiasi, per lo più succedeva quando ero seduta sul letto dei miei figli, mentre li guardavo abbandonarsi al sonno. Una forte spina nel cuore: “finirà, ti lasceranno, morirai, tutto questo scomparirà, il mondo diventerà ostile”.
Come il lato oscuro della luna, l’angoscia della perdita sembrava essere un’evidente misura della mia felicità.
Se ti guardo mentre dormi, vuole essere una riflessione sincera su come mettere al mondo figli significhi amare profondamente il mondo e non nascondersi da esso, anche quando sai che non ti corrisponde; pensare di potere allontanare i propri figli da sé, pur sentendo che essi sono quanto di più prezioso ti sia dato di vivere; aprirli all’ignoto, fidandosi di quel che verrà.
Perché il contrario è impossibile. Nulla di buono potrà mai
esserci senza le nostre reciproche libertà.
Parole di paure tetre rotolerebbero dentro di me
Ignare restano
sul ciglio delle labbra
Spente, tonte e inutili non saranno mai
Sono piccoli incubi,
frecce instabili
pugnalano gli occhi
Se ti guardo mentre dormi
Quando so che non resterai
Quando temo di accorgermi che avrei voluto averti per mille anni
Fragili
Fragili sensi e docili argini
inondati da possibili orrori che mi fanno accorgere di quanto sei importante
Tu hai occhi chiusi, di palpebre appoggiate,
Ma sono io a perdermi
nel giorno spento in cui morirei della tua assenza
Non aver più ore, minuti,
secondi per vederti
e possibilità.
Per sapere e non sapere che sarai.
Resto qui a crescerti, dal bordo del letto a guardarti
e guardandoti
vorrei non finisse mai